
Correva l'anno 1960, il regista si chiamava Alfred Hitchcock, il protagonista era Anthony Perkins e il titolo del film era Psycho.
L'attore impersonava Norman Bates, un uomo che per anni era stato vittima di una madre troppo "apprensiva" così da diventarne totalmente succube, fino ad identificarsi in lei dopo la sua morte.
Parliamo di 50 anni fa ma soprattutto parliamo di un film.
Oggi i giornali riportano una storia simile:
"New York, si traveste da madre morta per intascare la pensione".
Per 6 anni Thomas Parkin, Newyorkese di 49 anni, ha riscosso la pensione della madre deceduta.
Bé, non è una cosa così strana, in Italia probabilmente succede tutti i giorni o quasi.
La cosa curiosa è che l'uomo, mentre veniva tratto in arresto si è giustificato dicendo "Io sono mia madre [...] perchè ho respirato il suo ultimo respiro".
Probabilmente se fosse accaduto ai tempi di Hitchcock, il regista avrebbe ambientato il film in un ufficio pensioni invece che in un lugubre Motel e di sicuro l'assonanza tra i cognomi dei due personaggi non sarebbe passata inosservata.
L'attore impersonava Norman Bates, un uomo che per anni era stato vittima di una madre troppo "apprensiva" così da diventarne totalmente succube, fino ad identificarsi in lei dopo la sua morte.
Parliamo di 50 anni fa ma soprattutto parliamo di un film.
Oggi i giornali riportano una storia simile:
"New York, si traveste da madre morta per intascare la pensione".
Per 6 anni Thomas Parkin, Newyorkese di 49 anni, ha riscosso la pensione della madre deceduta.
Bé, non è una cosa così strana, in Italia probabilmente succede tutti i giorni o quasi.
La cosa curiosa è che l'uomo, mentre veniva tratto in arresto si è giustificato dicendo "Io sono mia madre [...] perchè ho respirato il suo ultimo respiro".
Probabilmente se fosse accaduto ai tempi di Hitchcock, il regista avrebbe ambientato il film in un ufficio pensioni invece che in un lugubre Motel e di sicuro l'assonanza tra i cognomi dei due personaggi non sarebbe passata inosservata.
Nessun commento:
Posta un commento