mercoledì 20 maggio 2009

Il cane che sussurrava ai napoletani

Ricordo come se fosse ieri, un giorno in cui da bambino, passeggiavo dalle parti di casa mia insieme a mio padre, che teneva al guinzaglio il nostro cagnolino Trudi, uno Yorkshire tanto affettuoso quanto irrequieto.
Come sempre passiamo davanti al giardino di una villa, i cui proprietari, appassionati di cani di grossa taglia, avevano da poco comprato due mastini napoletani.
I personaggi facenti parte di questa famiglia mi sono sempre stati antipatici: non salutano, hanno la puzza sotto il naso, l'arroganza, la maleducazione e tutta quella serie di tratti distintivi che fanno sì che una persona ti possa stare terribilmente sui coglioni.
Durante il passeggio, Trudi si accorge che a pochi metri da lui, dall'interno del recinto, la coppia di mastini napoletani lo sta osservando con interesse; lui rallenta il passo, probabilmente non riflette abbastanza sul fatto che pesa un quinto di ognuno dei due bestioni, si ferma, gira la testa verso di loro quasi a cercare consenso e simpatia e li fissa per un po' muovendo la testa incuriosito.
Quale potrebbe essere la reazione di un tossicodipendente in astinenza nel momento in cui gli viene regalata una dose? Come si comporterebbe un adolescente testosteronico davanti ad un edicola specializzata in porno, il cui gestore si è improvvisamente sentito male e non può badare ai clienti?
Scompiglio, panico. Degenerazione.
Il piccolo Trudi corre all'impazzata verso i due bestioni e, in men che non si dica, guizza attraverso le sbarre del cancello schivando due grossi rami. Una volta entrato nel fortino nemico decide di espugnarlo; schizza come un missile verso i napoletani e, puntando i piedi come farebbe un mulo, compie una brusca frenata sulla ghiaia del nobile giardino, fermandosi davanti alle bestie che lo guardano dubbiose sul perchè di tanta foga.
In sottofondo si intuisce a malapena il respiro lento e faticoso dei 2 purosangue napoletani e l'attonito sbigottimento mio e di mio padre.
Coraggioso come pochi, il piccolo inizia ad abbaiare con una violenza inspiegata, forse paragonabile a quella di Linda Blair quando vomita in faccia a Max von Sydow in L'Esorcista.
Probabilmente sicuro di avere destato spavento e stupore verso il gigantico nemico il piccolo smette. I due cani restano seduti, uno sbadiglia, l'altro allunga il collo per avvicinarsi e, presuntuoso, emette un assonnato "WOOF" verso il muso di Trudi.
Ad un tratto tutto il coraggio e la cattiveria che lo avevano contraddistinto fino ad ora sembrano riavvolgersi su se stessi come una molla e farsi minuscoli. Ed è qui che Trudi sviene.
E' cosa abbastanza rara assistere allo svenimento di un essere umano; come avreste reagito in una situazione del genere?
"Salve, mi scusi.. il mio cane... è nel vostro cortile e... ehm... è svenuto... mi può aprire per piacere? Lo dovrei recuperare". Queste più o meno le parole pronunciate da mio padre al citofono con i padroni dei 2 cani.
Una volta entrato, preleva il corpicino del piccolo Trudi, che in pochi secondi si riprende, ricomincia ad abbaiare come se nulla fosse accaduto e tutti e tre torniamo a casa.
Sono passati molti anni e oggi al posto di Trudi c'è un micione rosso molto affetuoso. E' un bravo gatto, dolce e coccolone e soprattutto non abbaia. Perchè è afono.

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