lunedì 18 maggio 2009

Stupra con Rapelay

Per chi non lo sapesse, da circa 3 anni, la Illusion, una casa Giapponese produttrice di videogiochi, ha lanciato RAPELAY, un curioso videogame basato sul concetto "più stupri, più fai punti". Un'iniziativa tanto coraggiosa quanto bizzarra...


E proprio per questo il gioco è stato ritirato dai negozi, da molti siti dedicati alla vendita on line e ora su Facebook sono numerosi i gruppi che richiamano l'attenzione dell'utente medio, spingendolo a mobilitarsi contro la diffusione di Rapelay.
Legittima la domanda: "ma come mai dopo ben 3 anni dal rilascio"?. La risposta è semplice, in 3 anni un giocatore di discreto livello, riesce a conoscere sufficientemente le regole e tutti i trucchi di un videogioco, collezionare un numero di punti molto alto, in questo caso diventare un bravo stupratore e finalmente essere pronto per scendere on field e mettere in pratica una volta per tutte quanto imparato smanettando con il proprio joypad!
A questo punto si potrebbe fare un test.
Il reato di immigrazione è appena stato istituito e sembra proprio che aiuterà il nostro paese a combattere lo spaccio di stupefacenti, il lavoro clandestino e gli stupri.
Perchè allora non organizzare una bella postazione di gioco in una piazza e mettere a confronto un concorrente italiano e uno extracomunitario...?
E' chiaro, si sa, è scritto, l'extracomunitario collezionerà più punti, data l'esperienza, la maledetta cattiveria insita in lui in quanto non italo, e la naturale propensione al reato.
Ma cerchiamo un attimo di far volare la nostra fantasia, e supponiamo che per puro caso, il match venga vinto dal giocatore italiano, magari di "Roma caput mundi" o milanese "che milàn l'è gran milàn", o veneto che "dio bò sti albanesi!".
Quale sarebbe la reazione dei nostri politici? Difficile dirlo.
Forse proverebbero a giocare e, ne sono certo, qualche campione salterebbe fuori!

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