Virus. Un termine latino, tanto antico quanto moderno. Una parola ormai internazionalizzata, diffusa, viralizzata.

Per sua stessa definizione, un virus è un organismo vivente, causa di malattie che possono colpire soggetti appartenenti a qualsiasi regno animale. Quindi, abbiamo paura del virus, lo temiamo, facciamo vaccini per allontanarlo.
Eppure qualcosa è cambiato: da un po' di tempo, il virus sembra non essere più un nemico velenoso e nocivo o meglio, dipende…
Siamo nel nuovo millennio, siamo i protagonisti della new economy, il nostro sguardo non si ferma più a quanto trasmesso in tv: ci hanno insegnato ad andare oltre, a guardare più in là. Il tubo catodico è diventato uno schermo ultrapiatto, il walkman è cresciuto e si è fatto ipod e la privacy è stata sostituita dalle suonerie polifoniche dei cellulari. E fin qui tutto ok, si chiama progresso, c’è sempre stato e sempre ci sarà e io ne sono un attivo fruitore, lo adoro, davvero.
Ma torniamo al virus… Anche lui si è evoluto, si è allargato. Adesso si fa chiamare “fenomeno virale” e si manifesta sotto forma di video, di spot pubblicitario, di blog e quant’altro.
Come ha fatto? L'amico Virus si è attaccato alle necessità dell’individuo e, una volta trovato terreno fertile, ha saputo replicarsi, trasformandosi in campagne pubblicitarie, video virali, flash mob e tante altre fantastiche cose che rendono Virus non più portatore di malattie e disgrazie ma di lavoro, soldi, gioia, fama e felicità. E sapete cos’è la cosa strana? Che per la prima volta in tutta la mia vita, voglio essere contagiato, contaminato, maledettamente malato. Solo così potrò essere veramente felice.

Per sua stessa definizione, un virus è un organismo vivente, causa di malattie che possono colpire soggetti appartenenti a qualsiasi regno animale. Quindi, abbiamo paura del virus, lo temiamo, facciamo vaccini per allontanarlo.
Eppure qualcosa è cambiato: da un po' di tempo, il virus sembra non essere più un nemico velenoso e nocivo o meglio, dipende…
Siamo nel nuovo millennio, siamo i protagonisti della new economy, il nostro sguardo non si ferma più a quanto trasmesso in tv: ci hanno insegnato ad andare oltre, a guardare più in là. Il tubo catodico è diventato uno schermo ultrapiatto, il walkman è cresciuto e si è fatto ipod e la privacy è stata sostituita dalle suonerie polifoniche dei cellulari. E fin qui tutto ok, si chiama progresso, c’è sempre stato e sempre ci sarà e io ne sono un attivo fruitore, lo adoro, davvero.
Ma torniamo al virus… Anche lui si è evoluto, si è allargato. Adesso si fa chiamare “fenomeno virale” e si manifesta sotto forma di video, di spot pubblicitario, di blog e quant’altro.
Come ha fatto? L'amico Virus si è attaccato alle necessità dell’individuo e, una volta trovato terreno fertile, ha saputo replicarsi, trasformandosi in campagne pubblicitarie, video virali, flash mob e tante altre fantastiche cose che rendono Virus non più portatore di malattie e disgrazie ma di lavoro, soldi, gioia, fama e felicità. E sapete cos’è la cosa strana? Che per la prima volta in tutta la mia vita, voglio essere contagiato, contaminato, maledettamente malato. Solo così potrò essere veramente felice.
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