martedì 27 aprile 2010

I giovani fascisti (non) servono! Grazie Iuri Milesi!

Proprio ieri, il consigliere leghista Iuri Milesi, giovane promessa del comune di San Giovanni Bianco (BG) è stato identificato come il diretto responsabile delle dimissioni del Sindaco e di tutta la maggioranza.
Ma cosa avrà mai combinato Iuri? Iuri ha pensato bene di sottolineare la sua forse non sufficientemente credibile fede politica, pubblicando sulla propria pagina di Facebook una foto in cui viene ritratto mentre fa il saluto romano davanti alla scritta "Fascismo e Libertà". La notizia ha fatto scalpore e per questo motivo il Comune è caduto, giustificando il fatto con questioni legate a problemi economici e alla difficile gestione delle casse comunali.
Non credo ci sia altro da dire, se non "grazie Iuri!".

mercoledì 21 aprile 2010

Christopher Lambert, vino e motori...

Ieri sera stavo rivedendo per almeno la quinta volta, il film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Lo so, lo so, da molti è considerato un film "troppo italiano" senza risvolti particolarmente interessanti. Posso solo dire che a me piace.
Nel bel mezzo del film mi capita di vedere uno spot pubblicitario a dir poco "imbarazzante".
Il protagonista è Christopher Lambert che armeggia una spada gigante in pieno stile Highlander - L'ultimo immortale. E fin qui, tutto ok.
Dopo circa 7 secondi, l'ormai ingrigito Mc Loud, inizia a parlare di un vino che lui stesso produce, il Piedra Negra (wow!). E fin qui, tutto ok.
Ma... Come fa Christopher a muoversi di colle in colle, di vitigno in vitigno, con quale mezzo si sposta dalle sue contine a quelle dei suoi clienti? E come, se non con il mitico, unico e nuovissimo Fiat Doblò?
Quindi? Quindi geniale, due pubblicità in una! Un'operazione di marketing "sopraffina" (notevole tra l'altro il passaggio in cui Lambert con un colpo di spada frantuma una cassa di vino, forse a farci capire che il concetto di invecchiamento ricollegato alla sua età a quella del vino e a quella di Connor Mc Loud, gli sta evidentemente sui coglioni!).
Dimenticavo, lo spot è stato girato da Gabriele Muccino.


sabato 10 aprile 2010

Everything you do is... a safety movie

Forse non tutti conoscono i Boards of Canada, un gruppo scozzese che da più di vent'anni produce musica elettronica. Se non li conoscete, poco importa, avete tutto il tempo per ascoltare i loro pezzi...
Il motivo per cui vi parlo di questo gruppo è legato al fatto che proprio stamattina ho visto su youtube un loro video molto bello, affascinante e un pò perturbante.
Il video è amatoriale, vecchio, rovinato: mostra un gruppo di ragazzini in bicicletta.
Tutti indossano una maschera, da scimmia, molto brutta. Mi è subito venuto in mente il video Come to Daddy di Aphex Twin e mi aspettavo qualcosa di simile. Invece no.
I bambini saltano sulle loro biciclette e, invece di osservare le corrette norme stradali, si abbandonano alla distrazione: non rallentano agli stop, non indicano con il braccio quando stanno per svoltare, ecc. Il risultato? Uno dopo l'altro muoiono tutti.
Il video non è stato girato appositamente per i Boards of Canada ma è un montato ricavato da un filmato preesistente degli anni sessanta.
Sono andato a vedere il video originale: un safety movie datato 1963, ben diverso da quelli che vengono parodiati nel bel mezzo di qualche puntata dei Simpson.
I safety movies, lo dice il nome stesso, sono filmati che riguardano la sicurezza, in questo caso la sicurezza stradale.
Ok. Fin qui niente di anomalo non fosse che questo video non educa. Questo video spaventa. Spaventa i bambini e, dopo averlo visto, anche gli adulti.
La domanda legittima è "perchè tutti i bambini indossano una maschera da scimmia?". Evidentemente negli anni 60 la scimmia era sinonimo di ignoranza e di regressione dell'uomo allo stato primitivo o può essere che il regista abbia pensato che fosse una trovata simpatica. La pellicola infatti è commentata in modo bonario con un divertente motivetto che fa da colonna sonora. L'effetto è straniante, forse più della riedizione dei Boards of Canada.
Indovinate come si conclude? Si vede uno dei bambini ripreso di spalle, seduto su una panca, che consuma tranquillamente il suo sandwich, mentre una carrellata mostra i sacchetti con i nomi dei bambini morti, panini abbandonati che nessuno mangerà (il video non a caso si chiama One got fat...). La morale ci spiega che tutti i suoi amici sono morti perchè non hanno rispettato le norme stradali. Ma lui no, lui è ancora vivo perchè è stato saggio, ha osservato le regole e per questo può mangiarsi il suo panino, in completa solitudine.
La voce narrante chiude con "e questo è accaduto perchè... lui non è una scimmia". Buona visione.



mercoledì 7 aprile 2010

BLUBLU

Lui si chiama Blu, è un artista bolognese, è bravo ma soprattutto è unico. Le sue opere sono dovunque, ma sono "silenziose". Non si capisce quando nascano, né come da un giorno all'altro possano ricoprire l'intera facciata di un palazzo. Eppure vagando per un quartiere qualunque di Berlino, Barcellona, Milano, eccole comparire in tutto il loro bianco splendore, pochi altri colori e tanta fantasia. Blu è un visionario ma con i piedi per terra. Dipinge, ricopre, ridipinge, ricopre e ridipinge ancora filmando il tutto per poi realizzare un video in stop motion. Un lavoro lento che richiede molta pazienza. Inutile dirlo, ne vale la pena. Potete visitare il sito http://www.blublu.org/ per vedere alcuni dei suoi lavori.

domenica 28 marzo 2010

Votare o non votare...?

Sono appena passate le 18 mentre mi preparo per andare a votare.
Già, "andare a votare", ormai più per dovere che per diritto.
Quest'anno però mi si presenta un grosso dilemma... "Per chi votare?". Arrivo totalmente impreparato (non che sia solito studiare le liste, presenziare ad incontri organizzati dai nuovi candidati, ecc., sia chiaro) e del tutto ignaro di dove porre la fatidica crocetta.
Ho chiesto a qualche amico, ma tra le varie "non lo so", "io voto per...", "non lo conosco personalmente, ma pare che non sia un pirla" (come se ormai essere un pirla sia cosa quasi scontata!), "non bisogna disperdere il voto", ecc., non ne ho cavato dal buco.
Un altro amico, che sta facendo il suo dovere di buon cittadino, svolgendo con impegno l'attività di scrutatore, (per dirla tutta, mi ha appena mandato un sms il cui testo diceva "qui non viene un cazzo di nessuno e mi sto frantumando i coglioni"), mi ha consigliato un nome. Adesso proverò a cercare qualcosa su internet su questo candidato.
Lo so, dati i presupposti farei meglio a non andare a votare, ma quel briciolo di coscienza sociale che mi resta mi spinge a farlo, anche se mi risuonano nella testa frasi banali come "non cambia nulla comunque".

Va bé si sono fatte quasi le 19, ho scritto questo brevissimo post, ho bevuto il caffé e ho sistemato due cose in casa. Non mi resta che prepararmi e con una sana dose di svogliatezza andare
a votare. Ah già, prima devo cercare qualcosa su internet, almeno per capire chi è il fortunato vincitore della mia "X".
Così, giusto per non essere un pirla.

venerdì 12 febbraio 2010

Festival di Sanremo 2010. The Final Countdown!




Mancano solo 4 giorni al Festival di San Remo e anche quest'anno ripartirà il carrozzone di quella che da molti italiani è considerata la più grande kermesse della canzone, il manifesto della "nostra" musica nel mondo, del bel paese, dell' O'sole mio, del Lasciatemi cantare, Italia, Felicità e dell'indistruttibile Minchia signor tenente!
Ma vi siete chiesti, cosa lega gli italiani ad un appuntamento che ormai da oltre 30 anni ha perso del tutto il suo fascino, nonchè la sua finalità, cioé scoprire nuovi talenti, portare al successo cantanti italiani con la C e la I maiuscola?
Io sì ma purtoppo una risposta non ce l'ho, anche perchè, lo ammetto, tutti gli anni sono in prima fila nel salotto di casa pronto a spararmi tutte le 3 serate consecutive.
Non importa se c'è Pippo, Bonolis, la Clerici, Mike (pace all'anima sua) o altri, no, non mi interessa. Voglio vedere, sapere, ridere di quanto ogni anno il festival sia sempre più trash.
Ormai al festival partecipano tutti, cani, porci e quest'anno, anche principi, dato che Emanuele Filiberto (consiglio a tutti questo link) si presenterà in trio con Pupo (a detta sua, suo migliore amico) e un tenore di scarsa fama.
Che Emanuele Filiberto fosse un appassionato di musica, è una notizia abbastanza nuova e singolare, anche se millanta di avere suonato da giovane la batteria negli "Aristorock", band giovane e rampante, la cui line up era costituita da valenti rampolli di qualche dinastia un po' troppo rock.
Detto questo, non posso negare che la performance del trio è quella che più attendo.
Morgan? Ok è bravo, è un genio (?) ed è un po' pirla, ma fa parte del personaggio che si è costruito. Però diciamolo, è pesante, è logorroico, è un fastidioso "saputello"! Non parteciperà, e chi cazzo se ne frega...?!
E Marco Mengoni? L'androgino vincitore dell'ultima edizione di X Factor calcherà il palco dell'Ariston per la prima volta. Non aspettiamoci troppo, né troppo poco.
E per il resto? Tanti fiori, qualche ospite straniero, un po' di marchette, l'ombra di Super Pippo sempre presente e tanta tanta tanta buona musica italiana! Sono un italiano... italiano vero!

giovedì 10 dicembre 2009

Mad World

Sentirsi sicuri di se stessi, certi di poter dominare le proprie emozioni, le debolezze, la malinconia. Accettare tante cose, doverlo fare. L'alternativa? Non piacevole, ovvio.
Subire qualcosa di inevitabile fa male ma stranamente il proprio cervello, i suoi processi psichici spesso oscuri rispondono in maniera singolare, inaspettata, dubbia, incerta. Malsana. Lo scontro con realtà uniche e aberranti è quasi affascinante. Perché? Perchè non le si affronta, non c'è "voglia" di andare a fondo, sporcandosi da capo a piedi con tutta quella melma maleodorante dalla quale si verrebbe coperti. Scegliere l'altra via, la strada più "semplice", quella meno dolorosa, senza rendersi conto che si sta imboccando la via sbagliata, quella dei deboli.
Prendere così la rincorsa e, poco scattanti come un saltatore che mai prima d'ora ha spiccato un balzo dececente, raccogliere tutte le proprie forze e con indifferenza riuscire ad arrivare lontano. Lontano dagli occhi della gente, molto lontano, al di là di quella profonda pozzanghera.
Solo una volta arrivato si accorse di essere veramente in pericolo.