domenica 20 settembre 2009

Superheroes of BMX

Quando si è bambini, si passa gran parte del tempo a giocare, si fa continuamente amicizia con altri coetanei, si fa la lotta, a volte si litiga, ma sempre, sempre va a finire che si fa la pace. Ricordo che quando avevo 10 anni, per un inutile screzio con il mio amico Gigi, litigammo furiosamente. La pietra dello scandalo credo fosse un "vaffanculo" da parte di uno dei due a seguito di un mancato prestito della BMX da parte dell'altro. Dopo avere litigato, esasperati, ci demmo appuntamento in una vietta dietro casa mia, una strada sterrata vicino ad un piccolo fiumiciattolo. L'intento comune: darsele di santa ragione. E così fu. Nonostante il torrido caldo di un'estate che non finiva mai, ci demmo appuntamento alle 14.30 in un punto precis; ci incontrammo, ognuno armato di "cattiveria" e di qualche mossa segreta vista in tv e provata e riprovata più volte al fine di offendere in quell'ultimo duello il tanto odiato nemico amico. Fatto sta che dopo circa 3 minuti di cazzotti, calci e graffi, ci trovammo per terra, in mezzo alla polvere, tutti sporchi e doloranti, quando una risata inattesa ci fece capire che tutto si era stranamente risolto. Che bello, da quell'istante avremmo potuto tranquillamente scambiarci le rispettive BMX senza alcun "vaffanculo"!!!
E' strano che ogni tanto mi sovvengano episodi futili della mia infanzia mentre leggo di notizie tragiche e drammatiche che sconvolgono sempre di più l'opinione pubblica e gettano sale sulle ferite del nostro paese.
I telegiornali hanno commentato la morte degli Italiani in Afghanistan con "Adesso gli Italiani assistono a questa strage con cordoglio, onore e fierezza"; ieri i giornali parlavano di orgoglio nazionale e le lacrime dei familiari sono tornate ad essere strumento mediatico per la gioia di alcuni. L'hanno chiamata missione di Pace, con la P maiuscola. Ma come mai la gente va in guerra per fare la pace? Strano fenomeno, no? Voi direte, "beh, alla fine tu e Gigi avete fatto la stessa cosa!". E' vero, sì. Ma a parte la posta in gioco e i relativi rischi che ne potevano seguire, ovvero una BMX, qualche livido e un graffio sulla fronte di Gigi che però si cicatrizzò nel giro di 3/4 giorni, c'è anche altro su cui discutere. Un sentimento di orgoglio per la morte dei propri defunti è da considerarsi legittimo, soprattutto se parliamo di persone che credono ancora che uno Stato con la lettera maiuscola esista. Non voglio sembrare estremo nei miei giudizi, nè tantomeno fuori luogo, ma confrontandomi con persone della mia età, mi rendo conto sempre di più che da troppo tempo il bel paese non è più cosa mia. E non perchè sia "cosa nostra", "berlusconi mafioso", "la lega ce l'ha duro", "la sinistra non combina niente" e "siamo in missione di pace". Piuttosto perchè tutte queste parole hanno reso silenziosa la nascita di un bacino di acqua stagnante nella quale tutti ci ritroviamo a nuotare. Si è persa quell'identità sociale di un'Italia che per motivi anagrafici ho solo studiato sui libri, di un Paese che credeva nei propri ideali e che voleva mettere in atto un vibrante spirito di cambiamento. Ci sono stati odio, coraggio, sangue e piombo. Sono caduti in molti, molti sono fuggiti o si sono nascosti; forse l'avrei fatto anche io, forse no. La voglia di combattere è di molti; la paura, dei più numerosi ma per questo non si può fare molto. Purtroppo, negli anni i molti sono diventati pochi e i pochi sono diventati alcuni. Gli alcuni sono diventati "quelli che" e adesso "quelli che il calcio" è diventato lo specchio dell'unico interesse che ancora fa litigare la gente senza portarli mai ad una pace comune. No, non sono orgoglioso della morte di persone partite per un altro paese con in mano fucili ed in tasca la pace. Assolutamente no. Posso essere molto dispiaciuto per loro e per le loro famiglie che ora metabolizzano il lutto con l'ammirazione verso i loro defunti immolati per l'identità nazionale. Condoglianze per la perdita di uomini, non di soldati.


martedì 15 settembre 2009

La Gelmini e la legge sugli immigrati

Non sono un tifoso di calcio, non lo sono mai stato. Mi definisco un "simpatizzante dell'Inter" pur non sapendo nemmeno i nomi di tutti i giocatori.
Proviamo un po' a vedere l'intera formazione (per correttezza ho inserito anche i nomi dei giocatori non titolari e le relative date di nascita):

portieri 2009/10

1 Toldo Francesco Giovedì 2 Dicembre 1971 [Italia]
12 Soares de Espindola Julio Cesar Lunedì 3 Settembre 1979[Brasile]
21 Orlandoni Paolo Sabato 12 Agosto 1972[Italia]
51 Belec Vid Mercoledì 6 Giugno 1990[Slovenia]

difensori 2009/10

2 Cordoba Ivan Ramiro Mercoledì 11 Agosto 1976[Colombia]
4 Zanetti Javier Venerdì 10 Agosto 1973[Argentina]
13 Sisenando Maicon Douglas Domenica 26 Luglio 1981[Brasile]
23 Materazzi Marco Domenica 19 Agosto 1973 [Italia]
25 Samuel Walter Adrian Giovedì 23 Marzo 1978[Argentina]
26 Chivu Cristian Domenica 26 Ottobre 1980[Romania]
39 Santon Davide Mercoledì 2 Gennaio 1991[Italia]

centrocampisti 2009/10

5 Stankovic Dejan Lunedì 11 Settembre 1978[Serbia]
7 A. Quaresma Bernardo Ricardo Lunedì 26 Settembre 1983[Portogallo]
8 Motta Thiago Sabato 28 Agosto 1982[Brasile]
10 Sneijder Wesley Sabato 9 Giugno 1984[Olanda]
11 Muntari Sulley Ali Lunedì 27 Agosto 1984[Ghana]
14 Vieira Patrick Mercoledì 23 Giugno 1976[Francia]
15 Krhin Rene Lunedì 21 Maggio 1990[Slovenia]
19 Cambiasso Esteban Matias Lunedì 18 Agosto 1980[Argentina]
20 Obi Joel Chukwuma Mercoledì 22 Maggio 1991[Nigeria]

attaccanti 2009/10

Arnautovic Marko Mercoledì 19 Aprile 1989 [Austria]
9 Samuel Eto'o Fils Martedì 10 Marzo 1981[Camerun]
18 Suazo David Lunedì 5 Novembre 1979[Honduras]
22 Milito Diego Alberto Martedì 12 Giugno 1979[Argentina]
45 Barwuah Balotelli Mario Domenica 12 Agosto 1990[Italia]


Facendo quattro conti è facile comprendere che di giocatori provenienti dal Bel Paese non ce ne sono molti, anzi, per l'esattezza solo 5, che, su un totale di 27, sono meno del 20% della squadra.
Non dimentichiamo che lo stipendio medio di un calciatore di serie A fluttua tra i 500.000 euro ed il milione annuo.
Perchè tutte queste precisazioni?
Perchè proprio ieri, su repubblica.it è comparso un articolo relativo ad una novità annunciata dal Ministro Gelmini: il limite massimo del 30% per classe di ragazzi stranieri.
Ripeto, non sono appassionato di calcio ma facendo un paragone tra il numero di giocatori stranieri in una squadra di calcio e quelllo dei bambini stranieri ammessi in una scuola pubblica, noto parecchie incongruenze.
Nella scuola pubblica lo stipendio che lo Stato paga ad un insegnante non cambia in base al numero di alunni. Esiste un tetto massimo di alunni per classe, quindi si tratterebbe di assumere qualche insegnante in più per coprire il numero. Ma non si può fare, non ci sono abbastanza soldi.
Gli stranieri, così come gli italiani, per studiare hanno bisogno di libri, quaderni, ecc., quindi li comprano, li pagano come gli italiani.
Alcuni stranieri faranno forse più fatica a causa di un fattore linguistico. Non è facile per un alunno che non parla italiano seguire le lezioni di Storia e Geografia...
Certo, se venissero regolarmente attivate delle attività integrative per allineare gli stranieri dal punto di vista linguisitico, non avremmo in seconda media ragazzi di 16 anni che non parlano l'Italiano.
Ma anche questo non si può fare, perchè non ci sono i soldi.
Insomma, sembra proprio che Mariastella e la sua banda non abbiano la minima intenzione di trovare soluzioni alternative per assicurare l'alfabetizzazione agli alunni stranieri.
Speriamo almeno che qualche alunno abbia la fortuna di Camoranesi che, come altri suoi colleghi, è stato "naturalizzato italiano" forse perchè era un suo diritto... o forse perchè era troppo bravo per non averlo in nazionale.